Sostituire la vecchia caldaia, una guida in 10 punti

Quando, come e perché sostituire ora la vecchia caldaia

Quando una caldaia è vecchia, anche se ancora funzionante, vale la pena di riflettere sull’opportunità di cambiarla in anticipo in base ai vantaggi che offrono oggi i nuovi apparecchi. Serve proprio una nuova caldaia o si può sostituire con una soluzione più avanzata che usi meno gas? Si può installare un impianto che scaldi in inverno e raffreschi in estate? E i consumi, come si possono ridurre?

Come fare per avere una soluzione che riduca anche le emissioni nocive? Ecco, in 10 punti alcune interessanti risposte.

  1. Quando la vecchia caldaia deve essere sostituita

    Una buona caldaia, robusta e ben manutenuta, può durare indicativamente fino a 20 anni anche se molti generatori a gas richiedono costi di manutenzione più elevati già dopo 15 anni o ancora meno. Il limite principale delle caldaie più vecchie è la loro ridotta efficienza: in pratica consumano di più per ottenere lo stesso comfort rispetto a un generatore migliore. Le conseguenze sono immaginabili: più consumi e maggiori emissioni nocive nell’ambiente. Sostituire una caldaia poco efficiente comporta quindi risparmi immediati.

  2. Caldaie a condensazione: fino a 30% in meno di gas

    Oggi le nuove caldaie devono essere, per legge, a condensazione. La tecnologia su cui Immergas ha investito di più in Italia fin dagli anni Novanta permette infatti di recuperare attraverso la condensazione gran parte del calore che altrimenti uscirebbe dal camino. L’energia termica del vapore acqueo che si produce durante la combustione viene catturata grazie a uno scambiatore: in questo modo si riduce non solo il consumo di combustibile fino al 30% con grande vantaggio per le bollette, ma anche l’emissione di CO2: il gas serra che contribuisce maggiormente al riscaldamento globale.


  3. Le pompe di calore e gli impianti Full Electric nella ristrutturazione

    Il funzionamento delle pompe di calore è molto interessante perché sfrutta l’energia termica rinnovabile contenuta nell’aria per riscaldare l’interno delle abitazioni. Alcuni modelli possono anche raffrescare agendo in modo non molto diverso dai frigoriferi domestici che creano il freddo all’interno espellendo il calore. Il vantaggio delle pompe di calore è l’efficienza: possono infatti produrre fino a 4 kW di energia termica con 1 solo kW di elettricità. Con un’attenta progettazione del sistema, si possono realizzare impianti in sola pompa di calore, senza utilizzare il gas.


  4. Gas ed elettricità insieme: quando le pompe di calore sono ibride

    Le pompe di calore ibride sono apparecchi molto performanti che uniscono una pompa di calore e una caldaia a gas. Questa combinazione offre grande flessibilità e permette di affrontare

    tranquillamente anche gli inverni più rigidi in zone particolarmente fredde. La pompa di calore resta in funzione la maggior parte del tempo per riscaldare e raffrescare secondo le stagioni. La caldaia interviene invece quando le temperature scendono troppo o in case con più bagni che richiedono molta acqua calda in contemporanea. Il tutto è comandato da un sistema di controllo che sceglie automaticamente la fonte di energia più conveniente.


  5. Rinnovare senza cambiare gli impianti a termosifone:

    Sostituire la caldaia con una nuova a condensazione in un impianto a termosifoni è rapido, non richiede interventi invasivi e ha costi di installazione contenuti. Esistono però soluzioni Immergas particolarmente interessanti anche per la sostituzione con le pompe di calore ibride che permettono di fare un vero e proprio salto tecnologico. Victrix Hybrid e Magis Combo possono infatti essere installate al posto di una vecchia caldaia perché hanno dimensioni compatte e connessioni idrauliche simili a quelle dei generatori a gas. L’elemento più importante che caratterizza questi due modelli è però la loro capacità di lavorare con temperature idonee per i tradizionali impianti a caloriferi.


  6. A bassa temperatura con ventilconvettori o riscaldamenti a pavimento

    Se pensate di sostituire la caldaia con un sistema di riscaldamento efficiente, potete considerare i ventilconvettori o il riscaldamento a pavimento. La prima differenza rispetto agli impianti a termosifone è la temperatura massima di mandata: con gli impianti a bassa temperatura, caldaie o pompe di calore lavorano a 45°-50° per i ventilconvettori e di 30°-35° per il riscaldamento a pavimento. Il risultato è una riduzione dei consumi senza perdita di comfort perché in questi due tipi di impianto il riscaldamento si diffonde in modo molto uniforme e ad esempio, nel caso dei ventilconvettori è facile alzare rapidamente la temperatura in ogni zona della casa.


  7. Risparmio con impianti fotovoltaici e solari termici

    Sia che scegliate la sostituzione con una nuova caldaia o con una pompa di calore, gli impianti fotovoltaici e solari temici aiutano ad abbattere i consumi e a limitare le emissioni nocive.

    I pannelli solari termici riscaldano l’acqua calda dei boiler con grande efficacia non solo nei periodi estivi. I pannelli fotovoltaici forniscono gratuitamente l’elettricità che serve ad esempio alle pompe di calore. La dipendenza dalle fonti di energia tradizionali si abbassa ulteriormente scegliendo i pacchetti ZCS Immergas che producono fino a 10 kWp di elettricità e accumulano anche decine di kWh per ogni uso: anche per la ricarica dell’auto elettrica.


  8. Zone climatiche, altitudine, isolamento, esposizione al sole...

    La scelta tra caldaia, pompa di calore o sistema ibrido dipende da tanti fattori che influiscono sulla dispersione termica e sull’energia necessaria per ripristinare la temperatura ideale in inverno e

    in estate. In un paese così montuoso e allungato verso sud come l’Italia, esistono climi molto diversi in base alla latitudine e all’altitudine. Chi ha una abitazione ben coibentata, esposta al sole e in una zona vicina al mare può senz’altro valutare l’opportunità di un impianto in sola pompa di calore.

    Per chi invece abita a nord e in zone particolarmente fredde, la caldaia o la pompa di calore ibrida sono in genere una soluzione più opportuna.


  9. Componenti della famiglia, abitudini, numero dei bagni e dimensioni dei boiler.

    Un elemento importante da considerare quando si sceglie un nuovo sistema di riscaldamento è il numero di persone della famiglia e di bagni nell’abitazione. Una famiglia numerosa può richiedere una caldaia più potente ma soprattutto un boiler di grandi capacità per avere a disposizione una quantità d’acqua calda utile in qualsiasi momento. Se infatti un accumulo di 80-100 litri è sufficiente per un appartamento medio, è importante scegliere un boiler più capiente se si usa più la vasca da bagno della doccia oppure se le abitudini familiari prevedono più docce di seguito.


  10. Bonus Casa ed Ecobonus: vantaggi fiscali per gli adeguamenti energetici

    Le possibilità di detrarre parte del costo di adeguamento dell’impianto di climatizzazione sono un importante incentivo deciso dallo Stato per dare impulso alla riduzione dei consumi e delle emissioni nocive. Il cosiddetto Bonus Casa, in particolare, prevede la possibilità di detrarre il 50% del costo in caso di ristrutturazione edilizia per spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.

    L’Ecobonus per la riqualificazione energetica permette di detrarre dal 50 al 65% e fino a 100 mila euro per la coibentazione degli edifici, l’acquisto e l’installazione di generatori di calore ad alta efficienza, compresi pannelli solari, in sostituzione di impianti esistenti.






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